Carissimi,

la tradizione religiosa ci consegna feste con le loro usanze, i loro riti, i loro appuntamenti…

Rispettare e non perdere le tradizioni, però, non significa solo preoccuparsi che quelle usanze, quei riti, quegli appuntamenti vengano di anno in anno ripetuti; significa, piuttosto, nutrire la nostra fede, la nostra relazione con Gesù attraverso quei riti, quelle usanze, quegli appuntamenti.

La festa della Madonna della Cintura non si sottrae a tutto ciò: è la festa religiosa più sentita dalla gente Intimianese, ma guai se si riducesse alla ripetizione quasi meccanica di usanze, riti, appuntamenti senza lasciare traccia in ciascuno di un incontro bello, vero con il Signore.

 

È importante, allora, chiedersi: perché andare avanti anche quest’anno a vivere questa festa?

Perché è importante – almeno una volta all’anno – attraverso le usanze, i riti e gli appuntamenti di questa settimana dirci tutti insieme, dirci gli uni gli altri, che siamo contenti di essere cristiani, che siamo contenti della nostra relazione con Gesù, che senza di Lui, senza il vangelo, la nostra vita sarebbe meno bella.

È importante vivere ancora questa festa perché è nella partecipazione attiva ai suoi vari momenti che posso nutrire e dare nuovo slancio alla mia relazione con Gesù… e quanto abbiamo bisogno – come ci ricorda anche il nostro arcivescovo nella sua lettera pastorale per l’anno 2020 – 2021 – che la sapienza di Dio ci guidi in questo tempo ancora incerto e complicato.

Infine un pensiero a tutti gli ammalati della parrocchia che quest’anno, in occasione di questa festa, non potrò andare a trovare personalmente nelle loro case perché i protocolli ancora non lo consentono: vi porterò con me e – soprattutto – al Signore in ogni celebrazione che vivremo lungo la settimana.

Buona festa a tutti, e che sia per tutti l’occasione di un rinnovato e bell’incontro con Gesù.

                                                                       Vostro, don Paolo