Nei giorni in cui era in stampa il precedente numero del nostro “bollettino” ci è giunta la notizia della morte del caro don Mario Mascheroni. Voglio ricordarlo semplicemente, condividendo la parte finale dell’omelia che ho tenuto durante la messa celebrata a suo ricordo la sera dello scorso 13 gennaio.
Quando – a partire da quello che mi è stato raccontato – penso a don Mario parroco qui ad Intimiano mi viene in mente una frase di G.B. Shaw che dice: “Ci sono alcuni che vedono le cose come sono e si domandano perché? Io sogno cose che non ci sono mai state e mi domando: perché no?”
Don Mario ha sognato i sogni di Dio per Intimiano e si è messo a disposizione perché, attraverso la sua dedizione, Dio stesso potesse realizzarli. Il risultato? Lui è stato felice con voi, voi siete stati felici con lui e questa felicità, questa luce negli occhi che voi avete quando parlate di don Mario e che don Mario aveva quando parlava di Intimiano, sono la luce e la gioia di Gesù e del vangelo.
Una luce e una gioia presenti anche nei momenti faticosi sotto la forma di una vicinanza amica, carica di affetto, che fa bene al cuore.
Questo è stato don Mario per voi, questo siete stati voi per don Mario, come mi ha scritto in queste settimane qualcuno: “noi siamo stati tanto suoi, lui è stato tanto tanto nostro”… e – aggiungo e concludo – in questo essere gli uni per gli altri, gli uni con gli altri, avete insieme sperimentato quanto possa essere bello avere a che fare con Gesù e col vangelo, avete sperimentato quanto bene avere a che fare col vangelo possa fare alla vita di ciascuno.
Don Paolo